Processo emostatico | Tutte le fasi della coagulazione

Il Processo emostatico è quell’insieme di processi che permettono di arrestare il sanguinamento. Nel momento in cui ci tagliamo, entrano in gioco tutti quei fattori che vengono prodotti dal fegato e che consentono l’attivazione di tale processo.

Ci possono essere delle situazioni che possono ostacolare la formazione di questi fattori, oppure altre situazioni che, al contrario, aumentano notevolmente la formazione di questi ultimi e quindi il paziente può essere esposto o a possibili emorragie oppure ad eventi trombotici.


Le fasi del processo emostatico sono:

🔘 La prima fase è chiamata VASCOLARE e si assiste ad una riduzione del lume vasale. Avviene il rilascio di endotelina e serotonina che favoriscono la vasocostrizione.  Questa fase avviene grazie ad un riflesso dei nerva vasorum.

🔘 La seconda fase è chiamata PIASTRINICA. Avviene la formazione del tappo PRIMARIO e poi SECONDARIO.

Presenta delle sottofasi:

1. ADESIONE SOTTO ENDOTELIO grazie a delle proteine che fanno da gancio per le piastrine
2. ATTIVAZIONE PIASTRINICA
3. TRASDUSIONE DEL SEGNALE. Si attivano i secondi messaggeri e quindi si formeranno altre proteine che fungono da fattori chemiotattici nei confronti di altre piastrine.
4. CAMBIAMENTO DI FORMA per aumentare l’area di superficie. Quindi da ovoidale a discoide.
5. SECREZIONE PIASTRINICA con rilascio di granuli alfa e delta dal loro citoplasma.

 

L’aggregazione PIASTRINICA è divisa in:

– PRIMARIA, (Reversibile). Si forma il tappo emostatico primario
– SECONDARIA, (Irreversibile). Formazione del tappo emostatico secondario definitivo.

 

🔘 La terza fase è chiamata COAUGULATIVA ed è rappresentatata da tutti i fattori formati nel fegato che consentono tale processo. Ad esempio chi soffre di malattie epatiche, può morire a causa di un’emorragia proprio perché non funziona il fegato e non sintetizza più tutti quei fattori che consentono la formazione del tappo emostatico.

Presenta 3 vie:

1. INSTRINSECA, messa in evidenza in laboratorio dall’esame detto PTT ovvero tempo di tromboplastina parziale. Inizia con attivazione del fattore XII, che attiva fattore XI, che a sua volta attiva il IX, poi VIII e ioni calcio ecc (questa via conduce all’attivazione del fattore X.
Via intrinseca e estrinseca convergono nella via comune che inizia con il fattore X.

Fattore X o fattore di Stuart porta alla via comune dando così lo stesso risultato qualsiasi via sia stata attivata all’inizio.

 

2. ESTRINSECA, messa in evidenza in laboratorio dall’esame detto PT ovvero tempo di protrombina. Inizia con il fattore tissutale che attiva poi fattore VII, che a sua volta in aiuto con il fattore V, attiva il fattore X (via più corta).

 

3. COMUNE, messa in evidenza in laboratorio dall’esame detto TT ovvero tempo di trombina.

 

Il risultato della via comune è la trasformazione da protrombina in trombina, la quale poi attiva il fibrinogeno.

 

Il fibrinogeno deve essere trasformato in fibrina (la fibrina è il cemento che serve a murare le piastrine che si sono addensate l’una sull’altra e viene trasportata dal sangue verso la zona lesa con la formazione del tappo).

 

🔘 La quarta fase si chiama FIBRINOLITICA e riguarda quei meccanismi che hanno il compito di DEGRADARE il coaugulo di fibrina che ha costituito il tappo emostatico.